La finestra tra arte e storia

Vi abbiamo spesso parlato di finestre, di sistemi di schermatura solare, di protezione antieffrazione, di materiali e di metodi di riparazione e tutela del vetro. Stavolta vogliamo parlarvi della finestra come non l’avete mai pensata e come non abbiamo mai fatto: un punto di vista più curioso e meno tecnico. In fondo, per noi, la finestra è proprio un’opera d’arte.

In epoca romana nel 25 d.C. la soffiatura a stampo e il basso costo della lavorazione del vetro introdusse la tradizione delle vetrate e dei decori con questo materiale. I vetri vennero così utilizzati per decorare terme, edifici pubblici e le abitazioni più prestigiose.

Nel Medioevo l’arte della decorazione delle finestre si diffuse nel Nord Europa, dove la tecnica decorativa venne studiata nelle botteghe dei maestri vetrai. L’uso delle vetrate decorate sopravvisse ai diversi stili architettonici e raggiunse l’apice nell’architettura gotica. Alcune delle più belle cattedrali – come Notre Dame a Parigi o il Duomo di Milano – sono ancora grandi testimonianze della bravura dei maestri vetrai dell’epoca.

Con il protestantesimo diminuì la rappresentazione delle icone sacre ed iniziò il periodo di declino delle vetrate.

Sapevate che in molte opere d’arte la presenza di una finestra ha spesso importanti significati che raccontano e spiegano abitudini e convenzioni? Ad esempio, nel rinascimento le finestre presenti nei dipinti che rappresentano le donne “per bene” dell’epoca sono tutte chiuse. Questo perché la finestra chiusa era simbolo di purezza e castità. Spesso le finestre nei quadri sono un espediente artistico per inserire paesaggi come sfondo a scene che si svolgono all’interno, un pretesto per dare profondità al dipinto e per dare più valore a sfondi che altrimenti potrebbero risultare noiosi e piatti. Curioso, non credete?