La cessione del credito: ecco come funziona e perché dovrebbe interessarti

Nei giorni scorsi l’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni chiarimenti per l’interpretazione delle norme che riguardano il meccanismo della cessione del credito di imposta corrispondente alla detrazione.

Rientra anche in questo quadro la guida messa a punto dall’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), che ha raccolto le varie pronunce del Fisco, spiegando per quali interventi possono essere utilizzati gli incentivi fiscali.

Si tratta di un vademecum che riporta anche dei modelli di delibera condominiale, utilizzabile negli interventi su parti comuni, e degli schemi di contratto da utilizzare nell’affidamento degli incarichi ai professionisti.

Cessione del Sismabonus. Il beneficiario della detrazione, grazie ad interventi relativi all’adozione di misure antisismiche, può scegliere di cedere il credito corrispondente alla detrazione alle imprese esecutrici o a soggetti privati, che non siano gli istituti di credito o gli intermediari finanziari. Il cessionario può rivendere, a sua volta, il credito, ma è ammessa una sola eventuale cessione di credito successiva all’originaria.

La cessione del credito è consentita solo per investimenti incisivi effettuati su parti comuni di edifici condominiali, ubicati in zone sismiche 1, 2 o 3 e per l’acquisto di case antisismiche in zona 1.

Nei lavori condominiali il contribuente può cedere l’intera detrazione calcolata sulla base della spesa approvata dalla delibera assembleare per l’esecuzione dei lavori, per la quota a lui imputabile, o in base alle spese sostenute nel periodo di imposta dal condominio.

Cessione dell’Ecobonus. Il Fisco ha spiegato che la cessione può avvenire sia in favore di fornitori che hanno effettuato l’intervento, sia per organismi associativi, inclusi consorzi e società consortili, anche se partecipati da soggetti finanziari, da Energy Service Companies e da Società di Servizi Energetici.

È previsto il divieto di cessione a istituti di credito e a intermediari autorizzati dalla Banca d’Italia all’esercizio dell’attività di concessione di finanziamenti e iscritti all’albo, così come a società classificabili nel settore delle società finanziarie, confidi con volumi di attività pari o superiori ai 150 milioni di euro, società fiduciarie, servicer di operazioni di cartolarizzazione e società di cartolarizzazione.