Entro il 10 marzo 2020 gli Stati membri dell’Unione Europea dovranno recepire la nuova direttiva 2018/844/UE, pubblicata sulla Gazzetta Europea del 19 giugno scorso e in vigore dal 9 luglio.
La nuova norma impone ai Paesi europei di elaborare, nei prossimi anni, una strategia a lungo termine, al fine di sostenere la ristrutturazione degli edifici residenziali e non residenziali, pubblici e privati, ottenendo un parco immobiliare decarbonizzato e ad alta efficienza energetica entro il 2050 e facilitando la trasformazione degli edifici esistenti in edifici ad energia quasi zero.
L’obiettivo è quello di migliorare l’efficienza energetica degli edifici con le azioni seguenti:
Le nuove costruzioni e le ristrutturazioni economicamente efficienti. Per gli Stati membri, l’impegno è che prima dell’inizio di ogni lavoro di costruzione “si tenga conto della fattibilità tecnica, ambientale ed economica dei sistemi alternativi ad alta efficienza”, quando disponibili. Gli edifici destinati a ristrutturazioni importanti dovranno, invece, essere indirizzati verso sistemi alternativi ad alta efficienza, nella misura in cui ciò è tecnicamente, funzionalmente ed economicamente fattibile, considerando “le questioni del benessere termo-igrometrico degli ambienti interni, della sicurezza in caso di incendi e di rischi connessi all’intensa attività sismica.” Gli edifici destinati a ristrutturazioni importanti, dovranno, invece, essere indirizzati verso “sistemi alternativi ad alta efficienza, nella misura in cui è tecnicamente, funzionalmente ed economicamente fattibile”, prendendo “in considerazione le questioni di benessere termo-igrometrico degli ambienti interni, della sicurezza in caso di incendi e di rischi connessi all’intensa attività sismica”.
L’indicatore di intelligenza. Entro la fine del 2019, la Commissione europea svilupperà l’indicatore d’intelligenza, uno strumento in grado di misurare la capacità degli edifici nel miglioramento della propria operatività e interazione con la rete, adattando il consumo energetico alle reali esigenze degli abitanti. L’indicatore dovrà tener conto delle caratteristiche di maggior risparmio energetico, di analisi comparativa e di flessibilità, oltre che delle funzionalità e delle capacità migliorate attraverso dispositivi più interconnessi e intelligenti.
Mobilità elettrica. Gli edifici non residenziali di nuova costruzione e sottoposti a ristrutturazione importante, con più di 10 posti auto, dovranno essere dotati di almeno un punto di ricarica per veicoli elettrici, secondo la direttiva 2014/94/UE e predisposti alla successiva installazione di punti di ricarica, per almeno un posto auto su 5. Entro il 1° gennaio 2025 gli Stati dovranno fissare i “requisiti per l’installazione di un numero di minimo di punti ricarica per tutti gli edifici non residenziali con più di 20 posti auto”. Per gli edifici residenziali e non residenziali sono previste delle deroghe come l’esenzione per gli interventi di nuova costruzione o ristrutturazione importante, la cui richiesta di permesso di costruire sia stata presentata entro il 10 marzo 2021. Tali deroghe dovranno essere previste espressamente nelle normative nazionali.
L’obiettivo finale. L’obiettivo è quello di abbattere dell’80-95%, rispetto ai livelli del 1990, le emissioni di gas serra entro il 2050, con target intermedi al 2030 e 2040.
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